Calopsite (Nymphicus hollandicus), scopriamo di più su questa specie
Nymphicus Hollandicus, o più comunemente calopsitta o calopsite, è una specie di pappagallo, originaria dell’Australia, appartenente alla famiglia dei Cacatuidi. Questa specie è l’unica ad appartenere al genere Nymphicus, il che significa che non esistono altre specie con caratteristiche molto simili, come avviene ad esempio per il genere agapornis.
La calopsite è caratterizzata dalla cresta erettile, dalla cui posizione è possibile comprenderne gli stati d’animo, dalle piume copritrici delle orecchie di colore arancione (ad esclusione di alcune mutazioni) e dalla coda molto lunga che costituisce circa la metà della lunghezza totale del corpo che si aggira attorno ai 30 cm.
Nella sua forma ancestrale è caratterizzata da un piumaggio prevalentemente grigio con penne delle ali bianche. Grazie alla sua facilità di allevamento oggi tuttavia esistono diverse mutazioni: lutino, cinnamon, faccia bianca, faccia gialla, perlata, oliva, pastello…
Le calopsiti, come gli agapornis, sono tra i pappagalli più diffusi al mondo e per questo motivo non necessitano di C.I.T.E.S.
Carattere della calopsite
Le calopsiti sono pappagalli docili e socievoli, facilmente addomesticabili. In natura vivono in gruppo per questo motivo hanno bisogno di compagnia e attenzioni. È un animale curioso e vivace che necessita di numerosi stimoli. Emette molti suoni e per attirare l’attenzione o difendere il proprio territorio emette grida acute diventando molto chiassoso.
Riproduzione
La calopsite raggiunge la maturità sessuale attorno ai 18-20 mesi d’età. A circa una decina di giorni dall’accoppiamento la femmina depone da 3 a 7 uova a intervalli di 1-2 giorni l’una dall’altra. Queste saranno covate a turno dal maschio e dalla femmina fino alla schiusa che avverrà dopo una ventina di giorni.
Dimorfismo sessuale
Nella colorazione ancestrale sono visibili alcune differenze tra maschi e femmine che compaiono dopo la prima muta. Nei maschi adulti il viso assume una colorazione gialla, con una macchia arancione molto accesa sulle guance (penne copritrici delle orecchie). Nelle femmine adulte il viso è invece di colore grigio, con una macchia di colore arancione meno acceso rispetto al maschio. I soggetti giovani presentano macchie chiare e barrature sulle ali, queste nelle femmine persistono anche dopo la prima muta mentre spariscono nei maschi.
Il dimorfismo sessuale non è però egualmente evidente in tutte le mutazioni in quanto le diverse colorazioni possono influire sulla tonalità delle penne. Per conoscere con certezza il sesso di un soggetto, anche in giovane età e senza attendere la prima muta o la maturità sessuale, si può ricorrere al sessaggio molecolare. Quest’ultimo consente di scoprire il sesso di appartenenza di un soggetto attraverso l’analisi di un segmento del DNA contenuto nel calamo di una penna o in una goccia di sangue della calopsite.
