esame DNA da penna
SERVIZI DI DIAGNOSTICA MOLECOLARE PER L'AVIFAUNA

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Alla scoperta dei parrocchetti dal collare: comportamenti e curiosità.

I parrocchetti dal collare, conosciuti con il nome scientifico di Psittacula krameri, sono uccelli appartenenti alla famiglia dei Psittaculidae. Questi uccelli sono molto popolari come animali da compagnia anche grazie al loro carattere vivace. 

I parrocchetti dal collare sono noti per il loro carattere socievole e giocoso. Sono uccelli molto intelligenti e possono essere addestrati a imparare comandi e trucchi. Tuttavia, è importante fornire loro un’adeguata stimolazione mentale e fisica per prevenire comportamenti indesiderati legati alla noia.

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Il bornavirus aviare e la Proventricolite Dilatativa

La Proventricolite dilatativa (PDD) è una condizione patologica che colpisce il sistema neurologico e il tratto gastrointestinale degli uccelli. Tra le diverse possibili cause vi è l’avian bornavirus (ABV).

Riscontrata inizialmente negli Ara, questa patologia interessa più di 80 specie di psittaciformi e non, sia in cattività che in natura. Oltre ai pappagalli per esempio, sono coinvolti canarini (Serinus canaria), verdoni (Chloris chloris), oche canadesi (Branta canadensis), falchi pellegrini (Falco peregrinus).

Il PDD può causare una vasta gamma di sintomi, tra cui rigurgito, vomito, perdita di peso, debolezza e paralisi. 

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Calopsite (Nymphicus hollandicus), scopriamo di più su questa specie

Nymphicus Hollandicus, o più comunemente calopsitta o calopsite, è una specie di pappagallo, originaria dell’Australia, appartenente alla famiglia dei Cacatuidi. Questa specie è l’unica ad appartenere al genere Nymphicus, il che significa che non esistono altre specie con caratteristiche molto simili, come avviene ad esempio per il genere agapornis.

La calopsite è caratterizzata dalla cresta erettile, dalla cui posizione è possibile comprenderne gli stati d’animo, dalle piume copritrici delle orecchie di colore arancione (ad esclusione di alcune mutazioni) e dalla coda molto lunga che costituisce circa la metà della lunghezza totale del corpo che si aggira attorno ai 30 cm.

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Il Macrorhabdus ornithogaster e la megabatteriosi

Il Macrorhabdus ornithogaster è l’agente causativo della megabatteriosi, una malattia scoperta all’inizio degli anni’80 e diffusa in tutti i Paesi in cui è praticato l’allevamento di specie aviarie.

Inizialmente identificato come batterio (da cui il nome “Megabatterio”, utilizzato ancora oggi) questo agente patogeno dal 2003 è stato riclassificato come lievito, prendendo così il nome di Macrorhabdus ornithogaster.

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Agapornis, come distinguere le diverse specie?

Gli agapornis, comunemente conosciuti come pappagalli inseparabili, sono tra i più comuni uccelli da voliera e tra i più diffusi animali da compagnia. 

Al genere agapornis appartengono 9 specie: 

Agapornis roseicollis – Inseparabile faccia rosa

Agapornis  fischeri – Inseparabile di Fischer

Agapornis lilianae – Inseparabile di Shelley

Agapornis personatus – Inseparabile mascherato

Agapornis nigrigenis – Inseparabile guance nere

Agapornis pullarius – Inseparabile faccia rossa

Agapornis  taranta – Inseparabile dell’Abissinia

Agapornis canus – Inseparabile del Madagascar

Agapornis swindernianus – Inseparabile dal collare nero

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Il Polyomavirus aviare (APV) e le analisi del DNA

Il Polyomavirus aviare (APV) è noto per essere l’agente causativo della malattia dei pulli: si tratta di un virus molto contagioso diffuso in tutto il mondo, che colpisce principalmente gli Psittaciformi. È stato identificato per la prima volta all’inizio degli anni ‘80 in soggetti appartenenti alla  specie Melopsittacus undulatus (cocorita), ma molti studi epidemiologici effettuati fino ad oggi hanno dimostrato la sua capacità di infettare anche altre specie di pappagallo come ad esempio Inseparabili, Parrocchetti dal collare, Are, Conuri ed Ecletti. 

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Il circovirus aviare, la PBFD e le analisi del DNA

Il circovirus aviare, indicato con l’acronimo BFDV (Beak and Feather Disease Virus), è il virus responsabile della malattia del becco e delle piume degli psittacidi, conosciuta anche con l’abbreviativo PBFD (Psittacine Beak and Feather Disease), i cui sintomi caratteristici sono perdita di penne e deformità a carico del becco e degli artigli.

La PBFD è una tra le malattie virali più comuni nei pappagalli. Può colpire soggetti di tutte le età e taglie come: ara, cenerini, cacatua, inseparabili, calopsite, cocorite e parrocchetti, …

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Presenza di sangue sui campioni e difficoltà nell’esecuzione delle analisi.

Uno dei problemi che più comunemente riscontriamo durante l’esecuzione dei test molecolari per il sessaggio è la degradazione del DNA dovuta alla presenza di sangue sui campioni di penne da sottoporre ad analisi. 

Generalmente, il materiale ematico contiene un quantitativo di DNA maggiore rispetto a quello rinvenibile nei calami delle penne. Tuttavia la presenza di sangue rappreso su quest’ultima tipologia di campioni, soprattutto nelle penne più mature o nelle penne più giovani, è dovuto alla morte delle cellule, con conseguente degradazione del DNA. 

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IL DNA: cos’è, quando si forma e come si degrada

DNA
Fig. 1: Rappresentazione di una molecola di DNA

Il DNA o acido desossiribonucleico (in inglese DeoxyriboNucleic Acid) è la molecola che contiene le informazioni genetiche ed ereditarie di ogni essere vivente. Questa si trova all’interno di ogni cellula, che sia animale , vegetale o batterica; anche alcuni virus, come il Polyomavirus ed il Circovirus aviare, responsabile della malattia del becco e delle penne (BFDV), sono provvisti di DNA,  nonostante essi non siano a tutti gli effetti da considerare come esseri viventi, in quanto non hanno un proprio metabolismo e non riescono ad accrescersi e moltiplicarsi autonomamente.

Il DNA è composto da alcune subunità legate tra loro chiamate nucleotidi, a loro volta composti da una molecola di acido fosforico, una di desossiribosio (uno zucchero) e una base azotata: adenina (A), timina (T), guanina (G) e citosina (C). Queste legandosi tra loro formano la struttura a doppia  elica del DNA (fig.1). 

Il DNA è la base fondamentale della vita e contiene tutte le informazioni uniche di un essere vivente come il sesso, il colore delle penne, la specie di appartenenza o la forma del becco.

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Il sessaggio molecolare spiegato “in breve”

Il sessaggio molecolare consente di determinare il genere (maschio o femmina) di un soggetto attraverso l’analisi di una porzione del suo DNA. (Scopri come richiedere l’analisi)

Questa tipologia di test è particolarmente utile in campo ornitologico in quanto permette di pianificare accuratamente e precocemente gli accoppiamenti, l’assortimento delle coppie, la vendita e lo scambio di soggetti. È efficace anche in quelle specie che non presentano differenze morfologiche o di comportamento fino ad una determinata età o addirittura per tutta la vita. Inoltre l’osservazione del comportamento può essere falsata da diversi fattori come: comportamenti anomali, cicli di luce che non garantiscono il raggiungimento dei corretti livelli ormonali o poco tempo a disposizione per l’osservazione dei soggetti.

Ma come si esegue il sessaggio molecolare?

Fase 1: Ricevimento e valutazione del campione

Un buon campione è fondamentale per la riuscita del test del sessaggio molecolare. Prima di sottoporre il campione ad analisi i nostri tecnici di laboratorio eseguono una valutazione visiva preliminare del campione per valutarne l’idoneità. Campioni con calamo assente o di dimensioni ridotte (inferiore a 3 mm) o un’eccessiva presenza di sangue così come la presenza di materiale organico o inorganico, possibile fonte di inibitori, rendono quasi impossibile la riuscita dell’analisi. In questi casi viene quindi richiesto immediatamente al cliente l’invio di una nuova campionatura.

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