5 FALSI MITI SUL SESSAGGIO MOLECOLARE
Il sessaggio molecolare, effettuato presso il nostro laboratorio, rappresenta una metodologia innovativa che permette di identificare il genere di un uccello attraverso l’analisi del DNA estratto da un campione di piuma o sangue. I test genetici non sono un argomento comunemente conosciuto da tutti e presentano diversi aspetti complessi. Nel corso del tempo, si sono quindi diffuse alcune erronee credenze sul sessaggio tramite DNA, sfatiamone alcune!
- L’analisi viene eseguita osservando il campione al microscopio.
Le informazioni genetiche contenute nel DNA sono troppo piccole per essere osservate anche tramite un microscopio.Per condurre un test molecolare è necessario eseguire un’analisi che permette di estrarre il DNA dal campione e di svolgere le operazioni necessarie per trasformare le informazioni in una forma visivamente interpretabile. - I campioni devono essere spediti in sacchetti o provette sterili
Il sessaggio molecolare per l’avifauna prende in esame solo il DNA degli uccelli. La presenza di contaminanti esterni (come il mangime) e microrganismi non avrà influenza sull’analisi. Pertanto, è sufficiente utilizzare sacchetti con chiusura ermetica o sacchetti per surgelati.
Si consiglia invece di cambiare i guanti o lavare le mani nel caso in cui si prelevino campioni da soggetti diversi, per evitare contaminazioni tra essi. - Può essere eseguito solo a partire da una determinata età
Il DNA è già completamente formato fin dalla nascita. Il sessaggio da uovo o sangue (consigliati solo per veterinari o allevatori esperti) può essere effettuato fin dai primi giorni di vita.
Per il sessaggio da penna si consiglia di attendere alcuni mesi in modo che queste risultino ben formate. Piume troppo piccole potrebbero contenere poco DNA o degradarsi facilmente se ancora in crescita. - Sul calamo della penna deve essere presente del sangue
Il DNA è contenuto nel calamo della penna e viene estratto direttamente da esso.
La presenza di materiale ematico crea umidità all’interno della busta portando alla decomposizione del materiale e provocando una degradazione del DNA presente sia nel calamo che nel sangue.
È possibile eseguire il test su campioni di sangue ma mediante una goccia posizionata su carta assorbente o raccolta in una provetta con anticoagulante. - Tra il prelievo dei campioni e l’analisi deve trascorrere poco tempo
Salvo eccezioni, il DNA tende a conservarsi nel campione per lunghi periodi. Il principale ostacolo per il successo dell’analisi è l’umidità che porta alla decomposizione precoce del campione. Questa può essere causata dalla presenza di sangue, specialmente sulle penne in crescita, di acqua, come nel caso degli uccelli acquatici o feci. In questi casi si consiglia di avvolgere le penne in carta assorbente prima di inserirle nelle bustine.
